La circolare n. 29 del 30 gennaio 2025 emanata dall'Inps rende noti gli importi dei contributi previdenziali per i lavoratori domestici per l'anno 2025.
Le modifiche derivano dalla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo e dall’adeguamento alle normative vigenti: vediamo nel dettaglio.
L’ISTAT ha comunicato una variazione percentuale pari al +0,8% nell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, registrata tra gennaio 2023 e dicembre 2024.
Negli anni precedenti, l’adeguamento degli importi contributivi ha seguito un andamento simile, con variazioni in linea con l’inflazione, garantendo un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e le possibilità dei datori di lavoro.
Ad esempio, nel 2023, la variazione era stata leggermente inferiore, dimostrando una moderata stabilità economica.
La circolare conferma l’applicazione di diverse esenzioni e riduzioni contributive, stabilite da normative precedenti, che continuano a sostenere i datori di lavoro domestico.
Per i datori di lavoro che rientrano nel regime del contributo CUAF, è prevista una riduzione dell’aliquota contributiva complessiva, un incentivo che si traduce in un minor peso economico rispetto a coloro che non ne beneficiano.
Fasce di retribuzione e contributi applicabili
Contributi senza quota CUAF:
Le aliquote risultano leggermente più alte rispetto a quelle senza quota CUAF.
Per i lavoratori con orario superiore a 24 ore settimanali, l’importo contributivo diminuisce proporzionalmente, favorendo i contratti con un numero maggiore di ore lavorative.
Ai contratti di lavoro domestico a tempo determinato si applica un contributo aggiuntivo pari all’1,40% della retribuzione convenzionale.
Questa misura è stata introdotta dall’articolo 2, comma 28, della legge n. 92/2012 per incentivare la stabilità lavorativa e disincentivare contratti temporanei.
Esempio di calcolo: per una retribuzione oraria di € 9,48, il contributo aggiuntivo sarà di circa € 0,13 all’ora, sommato agli importi contributivi standard.
Tuttavia, questo contributo non si applica ai contratti a termine stipulati per la sostituzione di lavoratori assenti, riducendo così il peso economico per i datori di lavoro in caso di necessità temporanee.
La circolare sottolinea alcune eccezioni all’applicazione del contributo aggiuntivo.
Queste esclusioni sono mirate a garantire maggiore flessibilità e sostenibilità per le famiglie e i datori di lavoro domestici.
La circolare n. 29 del 30 gennaio 2025 fornisce dettagli sulle aliquote e sui coefficienti di ripartizione applicabili ai contributi previdenziali per i lavoratori domestici. La suddivisione tiene conto della presenza o meno del contributo addizionale, previsto per i contratti a tempo determinato.
Contributi senza il contributo addizionale
Per i lavoratori domestici senza il contributo addizionale, le aliquote e i coefficienti di ripartizione sono calcolati distinguendo tra chi è soggetto al contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) e chi ne è esente.
Lavoratori con CUAF
Lavoratori senza CUAF
Il contributo CUAF, quando applicabile, risulta assente nei casi previsti dalla legge (ad esempio, per i rapporti di lavoro tra coniugi o tra familiari conviventi fino al terzo grado, riconosciuti ai sensi del D.P.R. n. 1403/1971).
Contributi comprensivi del contributo addizionale
I contratti di lavoro domestico a tempo determinato sono soggetti, come accennato, a un contributo addizionale pari all’1,40% della retribuzione convenzionale, previsto dall’articolo 2, comma 28, della legge n. 92/2012.
Lavoratori con CUAF
Lavoratori senza CUAF
Le somme aggiuntive derivanti dal contributo addizionale mirano a garantire un adeguato finanziamento del sistema previdenziale, incentivando al contempo la stabilità occupazionale e scoraggiando i contratti temporanei. Tuttavia, sono previste esclusioni specifiche, come per i contratti a termine stipulati per la sostituzione di lavoratori assenti.
Due importanti novità normative per il 2025 riguardano la possibilità di rinunciare all’accredito contributivo e gli incentivi per il posticipo della pensione, misure concepite per aumentare la flessibilità del sistema previdenziale e offrire vantaggi sia ai lavoratori che ai datori di lavoro.
Rinuncia all’accredito contributivo
La legge 30 dicembre 2024, n. 207 prevede che i lavoratori domestici che maturano i requisiti minimi per il pensionamento entro il 31 dicembre 2025 possano rinunciare all’accredito contributivo per la quota dei contributi a loro carico.
Come funziona:
Vantaggi per il lavoratore:
Vantaggi per il datore di lavoro:
Incentivi per il posticipo della pensione
Un’ulteriore novità introdotta dalla normativa riguarda gli incentivi per i lavoratori che scelgono di posticipare il pensionamento.
Requisiti per accedere all’incentivo
Vantaggi previsti:
L’obiettivo di questa misura è duplice: da un lato, promuovere la permanenza nel mondo del lavoro di figure professionali esperte, dall’altro, garantire maggiore sostenibilità finanziaria al sistema previdenziale.
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