L’agenzia delle Entrate invita ad aderire allo scudo fiscale

Pubblicato il 20 novembre 2009

Sono state circa 20mila le lettere che nei giorni scorsi l’agenzia delle Entrate ha inviato a tutti quei contribuenti che nel corso del 2008 hanno effettuato movimenti verso l’estero, per un ammontare complessivo superiore a 50.000 euro, senza darne indicazione nella dichiarazione dei redditi. Le lettere, prodotte sulla base di informazioni effettivamente nelle disponibilità delle autorità fiscali, non avviano veri e propri accertamenti ma non vanno sottovalutate, dato che le informazioni in possesso del Fisco potranno essere utilizzate in qualsiasi momento per attivare controlli sui destinatari. In questa fase, si invitano volontariamente i soggetti operanti nel settore dell’export a regolarizzare le loro posizioni, qualora si sia omessa in tutto o in parte l’indicazione dei proventi di fonte estera nella sezione della dichiarazione dei redditi ad essi dedicata. Un avviso che spinge i contribuenti all’"adempimento spontaneo degli obblighi fiscali" e che li invita, qualora siano già incorsi nelle violazioni indicate, “a considerare le opportunità di ravvedimento offerte dalla normativa fiscale, che consentono di ottenere una riduzione delle sanzioni”. La comunicazione delle Entrate punta, così, direttamente allo scudo fiscale e pone in guardia i contribuenti dalle pesanti sanzioni cui andrebbero incontro nel caso in cui non si avvalessero della sanatoria attualmente in vigore. Nella lettera si ricorda che:

- nel caso venga omessa l’indicazione dei redditi di fonte estera è irrogabile una sanzione compresa tra il 133 e il 266 per cento della maggiore imposta dovuta. La sanzione sale a un importo compreso tra il 160 e il 320 per cento della maggiore imposta se è omessa la presentazione della dichiarazione;

- in ipotesi di omessa indicazione degli investimenti e dei trasferimenti, per cui non sono riconosciuti gli esoneri dichiarativi da parte della legge, è irrogabile una sanzione compresa tra il 10 e il 50 per cento dell’ammontare degli importi non dichiarati ed è prevista la confisca di beni di valore corrispondente.

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