In un documento fornito in data 8 marzo 2010 dalle Sezioni riunite della Corte dei Conti si sono valutati gli effetti finanziari delle proroghe di carattere fiscale contenute nel disegno di legge di conversione del decreto legge n. 194/2009, cosiddetto “Milleproroghe”.
Dall’analisi emerge che in molti casi, il Fisco dovrà rivedere al ribasso le stime di gettito in precedenza elaborate con effetti non del tutto privi di conseguenze.
La relazione tecnica che ha accompagnato il Disegno di legge lungo il suo iter parlamentare - redatta dai tecnici del Senato - ha infatti “offerto, in molti casi, una visione incompleta dell'impatto sul gettito dei provvedimenti adottati” a causa di difficoltà oggettive. In particolare, la Corte interviene per correggere stime errate legate alle aspettative di gettito derivante dalla lotta all’evasione e dagli effetti dello scudo fiscale, riaperto fino al prossimo 30 aprile proprio dal decreto n. 194/2009.
Riguardo allo scudo fiscale, da una parte, la Corte riconosce la “prudenza” con cui è stata elaborata la relazione tecnica che parla di “ulteriori introiti per l'erario” anche se questi non vengono quantificati, ma, d’altra parte la stessa Corte riconosce che essa non si addentra più di tanto nel discorso relativo alla valutazione, lasciando aperti margini di dubbio circa l’entità effettiva degli introiti a causa delle maggiori indagini e accertamenti da effettuarsi da parte dell’Amministrazione finanziaria, che potrebbero avere un costo più elevato di quanto stimato. Per la Corte, tutto ciò è frutto proprio di alcuni meccanismi preclusivi all'accertamento che sono propri della sanatoria (l'articolo 13 bis).
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