Il decreto attuativo dell’anti-crisi (Dl 185/2008) rende operativa la nuova procedura dell’Iva per cassa, ammettendo a godere del differimento i contribuenti che nell’anno solare precedente hanno realizzato o prevedono di realizzare (in caso di inizio attività) un volume d’affari che non superi 200mila euro. Oltre questa soglia limite, decade il beneficio concesso dal Legislatore della possibilità di emettere fatture con Iva a esigibilità differita. Dal nuovo sistema potrebbero tuttavia derivare effetti distorsivi della concorrenza. Ad esempio, la natura facoltativa del regime dell’Iva per cassa – il quale opera solo su specifica opzione del cedente/prestatore – può turbare i rapporti tra le imprese: controparti commerciali che, per dimensioni o posizione dominante sul mercato, dispongono di potere contrattuale sarebbero in grado di indurre i fornitori, specie se di dimensioni minori, a non avvalersi dell’esigibilità differita, potendo mantenere la detrazione su base documentale. Con i connessi vantaggi finanziari.
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