Italia in vetta alla classifica per inapplicazione delle sentenze Cedu
Pubblicato il 24 marzo 2015
L’Italia è al primo posto, tra i paesi europei, per il numero di
sentenze emesse dalla Corte europea di Strasburgo rimaste ancora inapplicate (circa 2600 casi pendenti), seguita da Russia ed Ucraina.
E’ quanto rilevato nel
rapporto annuale sull’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, in riferimento all’anno 2014, adottato il 23 marzo 2015 dal
Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.
Si segnala tuttavia un leggero miglioramento per il nostro Paese, con 208 casi chiusi nel 2014, rispetto ai circa 180 del 2013.
Anche per quanto riguarda i
pagamenti a titolo di equo indennizzo, si evidenziano netti ritardi per l’Italia, che nel 2014 è riuscita a pagare in tempo solo in 11 casi (contro i 32 del 2013), mentre ben 21 casi sono in attesa di adempimento da oltre cinque anni.
E per quanto riguarda gli importi corrisposti a titolo di equo indennizzo, l’Italia è al terzo posto nella classifica europea (seconda solo a Russia ed a Turchia), sebbene sia da segnalarsi, nell’ultimo periodo, una decisiva diminuzione di quanto complessivamente liquidato (29.540.589 euro nel 2014 contro i 71.284.302 euro del 2013).