Italia condannata dalla Corte dei diritti dell'uomo
Pubblicato il 24 settembre 2009
La Corte europea dei diritti dell'uomo, con due sentenze del 17 settembre 2009, ha condannato l'Italia, nei procedimenti n. 10249/03 e n. 9174/02, per violazione degli artt. 6 e 7 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
In particolare, con riferimento alla prima delle due cause, il nostro Paese è stato condannato, per violazione dell'art. 7 della Convenzione, al risarcimento dei danni pecuniari subiti da un detenuto italiano, presso il carcere di Parma, che era stato condannato ad una pena maggiore rispetto a quella applicabile quando il reato era stato commesso.
Con riferimento al secondo procedimento, la violazione riconosciuta in capo all'Italia concerne l'art. 6 della Convenzione; in particolare, con riferimento ad un detenuto invalido, sottoposto al regime di carcere duro ai sensi dell'art. 41-bis dell'ordinamento penitenziario, la Corte ha ritenuto troppo breve sia il periodo di tempo a disposizione del condannato per ricorrere contro il provvedimento - 10 giorni, senza effetto sospensivo del ricorso – sia quello posto a disposizione del tribunale di sorveglianza per rispondere (sempre di 10 giorni).