Debutto per nuovi 106 Indici sintetici di affidabilità (Isa), che misurano il livello di compliance fiscale degli operatori economici.
Ieri, la Commissione di esperti formata da rappresentanti di Sose, Agenzia delle Entrate, professionisti e categorie produttive ha espresso il suo parere positivo su altri 83 indici relativi a settori economici per le attività soggette a Studi di settore e a 23 Isa semplificati per le attività soggette a parametri.
Con quest’ultima approvazione si conclude il percorso già avviato nel 2017 con l’elaborazione dei primi 69 indici sintetici di affidabilità fiscale. In totale, quindi, saranno 175 gli indicatori che subentreranno a studi di settore e parametri.
Il passaggio a questi nuovi Indici sintetici di affidabilità segnerà, dunque, un cambio di rotta dai vecchi studi di settore, utilizzati prevalentemente come strumento “accertativo”, a questi nuovi indicatori, che hanno l’obiettivo di promuovere l'emersione spontanea degli imponibili stimolando l'assolvimento degli obblighi tributari e rafforzando contemporaneamente il rapporto tra Amministrazione finanziaria e cittadino/contribuente.
Tali Indici sintetici di affidabilità sono formati da un insieme di indicatori di affidabilità e di anomalia e consentono di posizionare il livello dell’affidabilità fiscale dei contribuenti su una scala da 1 a 10. L’obiettivo è quello di favorire:
l’emersione spontanea delle basi imponibili;
stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari;
rafforzare la collaborazione con l’Amministrazione finanziaria.
I contribuenti, che sulla base di tali indicatori risulteranno più “affidabili” avendo totalizzato un voto elevato, potranno accedere ad alcuni importanti benefici premiali, tra cui:
l’esclusione dagli accertamenti di tipo analitico-presuntivo;
la riduzione dei termini per l’accertamento;
l’esonero, entro i limiti fissati, dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta;
l’esonero dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi Iva di importo non superiore a 50mila euro.
Più alto sarà il valore dell’indicatore, più elevata sarà l’affidabilità del contribuente e più probabile sarà il suo accesso al sistema premiale. Si resta ancora in attesa di vedere come sarà strutturato il nuovo sistema premiale. Infatti, rimangono ancora da definire i livelli su cui questo sistema poggerà e, soprattutto, in che modo essi potranno operare.
Sono circa 4 milioni i contribuenti che operano nei settori “fotografati” dai nuovi Isa. Si tratta di professionisti, imprese e società che saranno direttamente chiamati a verificare l’esattezza delle informazioni raccolte dall’Amministrazione finanziaria
Infatti, almeno per il primo anno di applicazione, i nuovi Isa viaggeranno parallelamente alle lettere di compliance. Gli alert dell’Agenzia delle Entrate, che invitano il contribuente a chiarire le informazioni dichiarate, infatti, saranno utilizzati anche per “pulire” le banche dati da cui l’Amministrazione finanziaria dovrà attingere per verificare la correttezza di quanto indicato nelle “pagelle fiscali” dei contribuenti interessati.
Praticamente, quindi, nel primo anno di applicazione, viene meno il confronto con tutti i database esterni da cui dovrebbero emergere dettagli sui dati strutturali delle attività.
Così, le imprese, i lavoratori autonomi e le società non dovranno aspettare l’identikit preventivo, su cui si basano i nuovi Isa, ma potranno inserire i dati in loro possesso relativi alle attività svolte nel nuovo software che dovrà essere messo a disposizione.
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