L’irregolarità degli atti redatti e trasmessi in violazione delle norme disciplinanti il processo amministrativo telematico, è sanabile mediante l’assegnazione, alla parte, di un termine perentorio per la regolarizzazione nelle forme di legge, a pena di irricevibilità degli atti medesimi.
E’ quanto affermato dal Tar per la Calabria, con ordinanza n. 69 del 26 aprile 2017, nell'ambito di una controversia concernente una richiesta di annullamento (e sospensione cautelare) del decreto prefettizio che vietava al ricorrente la detenzione di armi.
Poiché, all'interno del fascicolo informatico, risultavano mancanti alcuni documenti in digitale, previsti dalla normativa sul Pat, i giudici amministrativi hanno ritenuto di assegnare al ricorrente un termine perentorio di 60 giorni onde sanare dette irregolarità e provvedere ai richiesti adempimenti.
Hanno tuttavia provveduto, a prescindere dalle predette irregolarità processuali, a pronunciarsi sulla domanda cautelare di sospensione del decreto (rigettandola), al fine di garantire l’immediatezza delle tutela giurisdizionale, che ne costituisce tratto caratterizzante.
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