Si è tenuta il 21 marzo una nuova riunione del tavolo tecnico convocato dal ministero della Giustizia con i rappresentanti di CNF, UCPI, OCF, AIGA e ANM, ai fini della riforma del processo penale.
Già nel precedente incontro erano state individuate, dalle parti, le aree dei principali punti dell’intervento, che – da quanto si apprende - si dovrebbe sostanziare in una legge delega finalizzata a ridurre i tempi del processo.
Le aree concordemente individuate, si rammenta, riguardano:
Per quanto riguarda il primo punto, è stato convenuto di procedere con il rafforzamento della funzione di filtro della udienza preliminare mediante il recupero della regola di giudizio, diagnostica e non prognostica.
Al GUP incaricato del rinvio a giudizio saranno affidate anche la decisione su diverse questioni preliminari, quali la costituzione di parte civile, la competenza.
Rispetto ai riti alternativi – con riferimento ai quali il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, si è riservato di verificare l’assenso politico della maggioranza di Governo – vi sarebbe accordo, nel tavolo:
Con riferimento all’intervento sul sistema sanzionatorio delle contravvenzioni, le parti sarebbero, invece, concordi nel richiedere la preventiva contestazione ed eventuale irrogazione della sanzione amministrativa, con iscrizione della notizia di reato come delitto solo a seguito di mancato pagamento.
Per quanto concerne, invece, gli altri interventi esaminati dal tavolo, sembrerebbero abbandonate le ipotesi di modifica, in senso restrittivo, del diritto di impugnazione, nonché quelle volte a reintrodurre l’appello incidentale del pubblico ministero e ad implementare i casi di rito immediato.
Al termine dell’incontro, il Guardasigilli ha anche promosso un intervento diretto a limitare la durata delle indagini preliminari per reati di non particolare allarme sociale.
Bonafede, per il prossimo incontro, si è poi impegnato a trasfondere le proposte condivise in una bozza di legge delega, da trasmettere a tutte le parti prima della riunione.
OCF e Camere penali, al termine del confronto, hanno diffuso due rispettivi comunicati, in cui viene evidenziato, sostanzialmente, che i lavori della ultima riunione sono stati serrati ma costruttivi.
L’UCPI, in particolare, pur ribadendo la propria distanza dal programma politico sulla giustizia penale dell’attuale Governo, si è detto soddisfatto degli esiti della interlocuzione in corso, anche se si è poi riservato “ogni definitiva valutazione alla lettura della bozza di legge-delega che il Ministro si è impegnato a predisporre per il prossimo, definitivo confronto”.
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