Interpelli sulle “Cfc” all’ultima chiamata
Pubblicato il 27 marzo 2008
Entro martedì 1° aprile i soggetti residenti che detengono partecipazioni di controllo e di collegamento in imprese con sede in uno Stato inserito nella black list dovranno presentare gli interpelli per la disapplicazione della normativa sulle Cfc. Le istanze dovranno essere inoltrate, entro il termine indicato, per ottenere la risposta entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi del 31 luglio 2008. Secondo la normativa nazionale, i soggetti residenti che costituiscono aziende in Paesi con livello di tassazione ridotto hanno l’obbligo di imputare il reddito della partecipata nella propria dichiarazione a prescindere dall’effettiva percezione. Cioè si tratta di una tassazione per trasparenza dei redditi prodotti dalla società estera. Per potere fuoriuscire dall’onere della suddetta tassazione, i contribuenti possono trasmettere alla Direzione centrale normativa e contenzioso un interpello disapplicativo con il quale dimostrare l’effettiva attività commerciale o industriale svolta dalla controllata o, alternativamente, che la stessa non è stata costituita al fine di delocalizzare redditi in Paesi con minore livello di tassazione rispetto all’Italia. La risposta scritta da parte delle Entrate deve essere comunicata alla società entro 120 giorni. Se la documentazione fornita è ritenuta incompleta, il Fisco può richiedere una integrazione e i 120 giorni iniziano a decorrere dalla trasmissione dei nuovi documenti. La risposta positiva dell’agenzia delle Entrate produce effetti con riferimento al periodo d’imposta per il quale il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi scade, mentre la presentazione dell’interpello non ha alcun effetto sulle scadenze previste dalle norme tributarie. Da qui l’importanza della data del 1° aprile, per consentire alle società interessate di avere una risposta da parte dell’agenzia delle Entrate prima del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.