Intercettazioni, toghe in allarme

Pubblicato il 11 dicembre 2008

Secondo il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini, i nuovi limiti introdotti dalla riforma alle intercettazioni bloccheranno le inchieste su Mafia, criminalità organizzata, terrorismo. Con queste restrizioni, in base alle quali sarà possibile disporre registrazioni telefoniche e ambientali solo per i reati con condanne superiori a dieci anni, “l'indispensabile strumento delle intercettazioni non potrà essere usato per tutta una serie di reati compiuti normalmente dai mafiosi come, ad esempio, la turbativa d'asta, l'estorsione e molto altro ancora. A meno che non si voglia sostenere che la mafia sia solo narcotraffico e omicidio”. Le nuove disposizioni, continua Cascini, impedirebbero anche “di intercettare i detenuti mafiosi quando telefonano in carcere o durante i colloqui con i familiari”. Il segretario dell'Anm, inoltre, si dice contrario all'ipotesi di ampliare il novero dei casi in cui sia possibile procedere conintercettazioni preventive a scapito delle intercettazioni processuali in quanto con tale soluzione sarebbero ridotte le garanzie fondamentali dei cittadini.

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