Insinuazione tardiva del Fisco entro un anno altrimenti il ritardo non è scusabile

Pubblicato il 29 gennaio 2014 Secondo la Corte di cassazione - ordinanza n. 1752 del 28 gennaio 2014 - la società di riscossione che intenda far valere il proprio credito tributario nei confronti del fallimento di una società, è tenuta a presentare istanza di insinuazione tardiva, entro il termine annuale previsto dall'articolo 101 della Legge fallimentare; in tale contesto non possono costituire “ragioni di scusabilità del ritardo” i diversi e più lunghi termini per la formazione dei ruoli e per l'emissione delle cartelle, ai sensi dell'articolo 25 del Dpr 29 settembre n. 602/1973 in quanto l'eventuale “scusabilità” va valutata esclusivamente in relazione ai tempi strettamente necessari all'amministrazione finanziaria per predisporre i titoli per la tempestiva insinuazione dei propri crediti al passivo.

Ed infatti, perché l'esattore possa vedersi ammesso come creditore è sufficiente che esista il ruolo senza nemmeno la necessità della formazione della cartella o della notifica.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Acconto IVA 2024: guida completa alla scadenza del 27 dicembre

24/12/2024

Possessori strutture ricettive all'aperto: aggiornamento catastale 2025

24/12/2024

Artigiani: come applicare la riduzione dei premi INAL per il 2024

24/12/2024

Prodotti difettosi: anche il fornitore può esserne responsabile

24/12/2024

Sicurezza sul lavoro: dall'INAIL il rating per misurare le prestazioni aziendali

24/12/2024

Turismo: al via il bando da 8 mln per formazione e innovazione

24/12/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy