Inps, nuovi avvisi mancato versamento Tfr al fondo Tesoreria. Possibile un errore tecnico

Pubblicato il 08 marzo 2013 Prosegue l’azione di accertamento dell’Inps sugli omessi versamenti di contributi Tfr delle aziende al Fondo di Tesoreria. Dopo la tornata di avvisi relativi all’anno 2007, l’Ente previdenziale sta ora estendendo i controlli all’anno 2008: le aziende, dunque, potrebbero vedersi arrivare nuovi avvisi di pagamento e ciò è fonte di non poca preoccupazione.

Nei casi in cui gli avvisi sono già stati recapitati, a spaventare i datori di lavoro non è stato solo l’ammontare dell’importo richiesto, ma anche il fatto che nelle comunicazioni trasmesse l’Inps ha evidenziato solo il dato cumulativo del presunto omesso versamento senza una specificazione relativa ai singoli mesi, ai dipendenti interessati e, dunque, all’esatto inadempimento.

Ciò ha scatenato una reazione immediata da parte dei datori di lavoro e il consiglio prevalente giunto loro dai consulenti è stato quello di rispondere all’Ente previdenziale attraverso il canale bidirezionale, confermando l’avvenuto pagamento e chiedendo una sospensione degli effetti del provvedimento fino a quando non verrà eseguita una verifica completa, dall’invio dei risultati ottenuti.

Operando in questo modo, alcune aziende hanno avuto dell’Inps una spiegazione più completa sul presunto omesso versamento, che ha portato i datori di lavoro a concludere che vi è stato un problema di natura tecnica nell’acquisizione dei dati trasmessi con l’Emens, riguardo proprio alla scelta della destinazione del Tfr. Considerando, poi, che tale scelta deve essere effettuata dal datore una sola volta nell’ambito del rapporto lavorativo, salvo eventuali variazioni, è possibile che l’errore commesso sia stato ripetuto anche negli anni successivi.

Se veramente ciò fosse l’origine del problema, la soluzione da adottare sarebbe quella di fornire con un solo flusso mensile l’informazione corretta per ciascun lavoratore per poi trasferirla sull’intero periodo di durata del rapporto lavorativo.

Si resta in attesa di nuovi chiarimenti da parte dell’Inps su modalità e tempi di risoluzione della questione, dato che trattandosi di un problema di natura tecnica la responsabilità dell'Istituto non può essere fatta ricadere sui datori di lavoro.
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