In data 7 giugno 2018, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha sottoscritto un Protocollo d'Intesa con la Consigliera Nazionale di Parità per rafforzare il coordinamento delle attività di rispettiva competenza nell'ambito della consolidata collaborazione tra l’INL, anche nelle sue articolazioni territoriali, e la Consigliera Nazionale di Parità che coordina la Conferenza delle Consigliere regionali e provinciali di Parità.
Il protocollo è finalizzato a favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità e di pari opportunità tra uomo e donna e ad attivare efficaci azioni di contrasto alle discriminazioni di genere, grazie allo scambio tempestivo di informazioni acquisite in occasione dello svolgimento delle rispettive funzioni, la condivisione di esperienze e buone prassi in materia e l'attivazione di specifiche attività formative.
Più nello specifico, l’Ispettorato si è impegnato a sensibilizzare le sue sedi interregionali e territoriali al fine di garantire la costante attuazione delle seguenti forme di collaborazione:
Dal canto suo, la Consigliera Nazionale di Parità si è impegnata a sensibilizzare i Consigliere/i di Parità affinché segnalino ai competenti Ispettorati interregionali e territoriali del lavoro le violazioni delle norme antidiscriminatorie nonché di quelle volte a disciplinare il rapporto di lavoro, di cui siano venuti a conoscenza in occasione dello svolgimento del proprio mandato.
Le parti si sono impegnate, altresì, a garantire rispettivamente che gli Ispettorati interregionali e territoriali del lavoro e Consigliere/i di parità si raccordino e si informino reciprocamente sui rapporti relativi alla situazione del personale che le aziende con più di 100 dipendenti sono tenute a presentare, esaminando tempestivamente, ciascuno per i profili di propria competenza, eventuali questioni e problematiche in merito.
Infine, le parti del protocollo collaboreranno nell’analisi dei dati e nella redazione del Rapporto annuale sulle convalide delle dimissioni/risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri/dei lavoratori padri, sulla base di un’attenta lettura delle motivazioni addotte dai lavoratori/lavoratrici interessati e con particolare attenzione a quelle connesse a “condizioni di lavoro particolarmente gravose o difficilmente conciliabili con esigenze di cura della prole”.
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