Inaugurazione anno giudiziario Cnf

Pubblicato il 15 febbraio 2017

Relazione Mascherin Avvocati in politica

"Non dobbiamo aver paura di fare politica”. E’ questo il monito rivolto ai 250 mila avvocati italiani del Presidente Cnf Andrea Mascherin, al termine della sua lunga relazione in occasione dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio nazionale forense (Roma, Palazzo della Cancelleria “Salone dei 100 giorni” 14 febbraio 2017).

Equo compenso Tutela gravidanza Partecipazione ai consigli giudiziari

Fitto dunque il programma di misure per gli avvocati; dalla garanzia dell’equo compenso, alla maggior tutela delle avvocatesse in gravidanza, sino ad auspicare una presenza più incisiva nei consigli giudiziari dei presidenti degli Ordini territoriali, onde valutare la professionalità dei magistrati.

Mascherin rivendica inoltre il ruolo non solo sociale ma anche politico degli avvocati, che devono qualificarsi come “sentinella dell’interesse pubblico, libera, autonoma ed indipendente, il cui compito è dire la verità”.

E la verità, purtroppo, non è favorevole alla categoria, laddove si rileva che in Italia la povertà è in crescita in tutti i ceti sociali e che circa la metà dell’avvocatura rasenta la soglia di povertà, non essendo riconosciuto alcun diritto ad un compenso dignitoso. La verità – spiega ancora il Presidente – è che i fallimenti aumentano, non vi è ripresa dell’economia ed il 40% dei giovani risulta disoccupato.

Confronto costruttivo Meno burocrazia Avvocati più indipendenti

In questo negativo contesto di “concorrenza al ribasso”, di “guerra fra poveri” ed “assenza di solidarietà”, gli avvocati devono battersi per una politica ancorata non tanto all’odio ed al rifiuto del dialogo, quanto al confronto costruttivo, strutturato e trasparente.

Ed ancora – dichiara Mascherin – occorre intervenire sulla protezione dei dati personali, poiché attraverso un uso smodato dei social, il cittadino è controllato in tutti i modi, senza sia tuttavia possibile sottoporre ogni suo atto a controllo formale. Bisogna parimenti intervenire sul peso della burocrazia che genera corruzione, in modo il cittadino passi dal sospetto alla fiducia.

Infine, l’avvocatura deve essere autonoma dalla magistratura, e detta autonomia ed indipendenza vanno rafforzate.

Processi meno spettacolarizzati

Ultimo monito di Mascherin alla platea di avvocati: evitare la spettacolarizzazione del processo (chiaro riferimento alle recenti vicende del caso Raggi) “dicendo ai colleghi di non andare in TV a elemosinare qualche spicciolo di notorietà”. 

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