In caso di mancata diagnosi di malformazione anche il papà viene risarcito
Pubblicato il 08 gennaio 2010
Con sentenza n. 13 depositata il 4 gennaio 2010, la Cassazione ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano condannato la Asl al risarcimento dei danni subiti anche da un padre a seguito della mancata diagnosi tempestiva della malformazione del nascituro. In particolare – spiega la Suprema corte - i medici, anche se appartenenti al servizio pubblico, agendo nell'ambito di un contratto di prestazione d'opera professionale con effetti protettivi anche sul futuro papà, rispondono per inadempimento anche nei confronti di quest'ultimo.
Per i giudici di legittimità, poi, oltre al danno economico e morale soggettivo, è risarcibile, a favore del padre come della madre, anche il danno esistenziale conseguente allo stravolgimento della vita familiare. Tale ipotesi – spiegano i giudici - “sembra costituire un caso paradigmatico di lesione di un interesse che non determina un prevalente danno morale o biologico, peraltro sempre possibile, ma impone al danneggiato di condurre giorno per giorno, nelle occasioni più minute come in quelle più importanti, una vita diversa e peggiore di quella che avrebbe altrimenti condotto”.