La II sezione penale della Cassazione, con sentenza n. 10549 del 10 marzo 2009, ha confermato il sequestro dei conti di un armatore e di alcuni suoi familiari disposto dal Tribunale di Cagliari nel corso di un processo per associazione a delinquere e ricettazione. Il sequestro era stato disposto in presenza di un impiego di denaro sproporzionato rispetto al reddito ufficiale dell'armatore: questo, infatti, aveva utilizzato 100 mila euro per alcune operazioni commerciali, a fronte di un reddito dichiarato praticamente pari a zero. Il denaro impiegato, spiegano i giudici, non poteva che essere frutto dell'attività criminale (ricettazione) di cui l'uomo era stato accusato.
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