Il turno di reperibilità non “danneggia” il riposo

Pubblicato il 01 dicembre 2008 La sentenza 27477 del 19 novembre 2008 emessa dalla sezione lavoro della Cassazione, nel respingere la richiesta di risarcimento avanzata da alcuni dipendenti pubblici, chiarisce che il danno “biopsichico” nel mondo del lavoro può essere causato da molte situazioni stressanti, come il mancato riposo settimanale dopo un’attività lavorativa. Tuttavia se il lavoratore chiamato a svolgere un turno di pronta reperibilità non esercita, poi, un’effettiva prestazione, l’usura per non aver goduto del giorno di riposo non sussiste. Dunque, la pronta reperibilità non è equiparata alla prestazione effettiva e nel caso tale reperibilità cadesse in un giorno festivo spetterebbe un riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale. Inoltre, non essendo dalla norma specificato espressamente come e da chi devono essere regolamentate le ore di recupero, si chiarisce che la concessione della sosta è subordinata dalla richiesta dei lavoratori.
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