Il riassetto giustifica i licenziamenti
Pubblicato il 14 luglio 2008
La Corte di Cassazione, con sentenza n.
17962/2008, respingendo il ricorso di alcuni dipendenti di una società di autotrasporti, ammette la possibilità per l’imprenditore di ripartire o accorpare le mansioni. In tal caso, dunque, un dipendente può essere licenziato per giustificato motivo oggettivo anche se le mansioni da lui svolte sono mantenute e accorpate con altre assegnate a un altro impiegato. Inoltre, il rapporto che lega il licenziamento e il calo dell’attività produttiva coinvolge l’intera struttura, con la conseguenza che la flessione che giustifica il recesso può delinearsi in settori diversi rispetto a quelli in cui il dipendente era assegnato. Pertanto, secondo i Supremi giudici, nella nozione di giustificato motivo oggettivo di licenziamento "
è riconducibile anche l’ipotesi di riassetto organizzativo dell’azienda attuato al fine di una più economica gestione della stessa" da attuarsi attraverso la riduzione dei costi.