Il Registro delle associazioni non riconosciute preoccupa gli Ordini
Pubblicato il 19 ottobre 2010
È “
la preoccupazione che serpeggia tra gli ordini professionali a seguito degli ultimi noti eventi legati al Registro delle associazioni non riconosciute” a spingere la presidente del Cup e del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, a scrivere al guardasigilli Alfano, dopo varie richieste a vuoto di risposte concrete dei giorni scorsi.
Il nocciolo della questione è la fuga in avanti sulle associazioni, che vedono il riconoscimento in un elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate, in ottemperanza dell’articolo 26 del dlgs 206/2007 - decreto di recepimento della direttiva qualifiche.
Eppure, il ministro aveva condiviso appieno le posizioni di Cup e Pat sulla riforma delle professioni ordinistiche, facendo sua la volontà di arrivare ad una riforma del sistema ordinistico nettamente distinto dal riconoscimento delle Associazioni.
La rassicurazione del ministero della Giustizia che il Registro non è altro che l’elenco delle Associazioni non regolamentate che sono idonee ad essere sentite dalle autorità in sede di elaborazione delle piattaforme comuni europee non conforta.
La Calderone ancora una volta tiene a ribadire la differenza tra gli Ordini e le Associazioni: Enti di diritto pubblico preposti alla tutela della fede pubblica, con percorso di studi, formazione, codice deontologico e esame di abilitazione, gli Ordini professionali; organismi di natura privatistica le Associazioni.