Con l’emendamento al decreto legge 262 del 2006, oggi all’esame del Senato, gli agenti della riscossione implementano i loro poteri, avendo la facoltà di richiedere al terzo debitore notizie dettagliate sul credito vantato dal contribuente prima di procedere al pignoramento. Se la risposta non arriva entro i termini o è infedele o incompleta, per il terzo scatta la sanzione tributaria pesante da 20.658 euro. Tuttavia, all’interrogazione del terzo, il Fisco deve far precedere l’attività investigativa che individui i potenziali debitori del contribuente. Tale preventiva attività avrà due fonti di innesco privilegiate: la consultazione all’anagrafe dei conti e l’accesso presso i locali del contribuente o la richiesta di documenti, se il debitore supera 25mila euro.
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