“Le aziende non possono "spiare" la navigazione su Internet dei dipendenti”. Questo uno tra i titoli della newsletter n. 328 (22 settembre 2009) a firma del Garante della privacy. Che considera illecito monitorare in modo sistematico e continuativo pagine e siti visitati durante la navigazione in Internet dei lavoratori.
L'installazione di un software configurato proprio allo scopo di tracciare la navigazione in Internet del dipendente viola infatti, afferma l’Authority, lo Statuto dei diritti dei lavoratori, che vieta l'impiego di apparecchiature per il controllo a distanza dell'attività dei dipendenti. Peraltro, il monitoraggio sottoposto all’attenzione del Garante, che l’Azienda ha diretto ad un solo dipendente, è risultato prolungato e costante.
Se le Linee guida fissate dall'Autorità consentono ai datori di procedere a eventuali controlli, questi devono avvenire in modo graduale, mediante verifiche di reparto, d'ufficio, di gruppo di lavoro, prima di passare a controlli individuali.
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