Il diritto di permesso di soggiorno non viene meno col divorzio

Pubblicato il 22 settembre 2010
I giudici di Cassazione, con sentenza n. 19893/2010, hanno accolto il ricorso presentato da una donna ecuadoriana, sposata dal 1999 con un cittadino italiano, avverso la decisione con cui la Corte d'appello di Genova aveva convalidato, nei suoi confronti, il decreto di espulsione sul presupposto che essendo ormai divorziata aveva perso il diritto al rinnovo del permesso di soggiorno. 

Di diverso avviso la Suprema corte la quale ha precisato come, ai sensi del Decreto legislativo n. 30 del 2007, divorzio e annullamento del matrimonio con il cittadino dell'Unione “non comportano la perdita del diritto di soggiorno dei familiari del cittadini dell'Unione non aventi la cittadinanza di uno Stato membro, a condizione che il matrimonio sia durato almeno 3 anni, di cui almeno un anno nel territorio nazionale, prima dell'inizio del procedimento di divorzio o di annullamento". In particolare, nel caso in esame non era venuto meno il diritto di soggiorno della ricorrente in quanto la stessa era stata coniugata per oltre cinque anni, in Italia, con un cittadino italiano.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Rider: inquadramento contrattuale. I chiarimenti del Ministero

22/04/2025

Contributi Inps, aggiornati tassi di interesse e sanzioni civili

22/04/2025

Lavoratori intermittenti: nuove regole per computo e denuncia Uniemens

22/04/2025

CNDCEC: novità della riforma della riscossione 2025 e riapertura rottamazione quater

22/04/2025

Affitti brevi: poteri limitati dei Comuni

22/04/2025

Cassazione: le ferie sospendono il comporto solo se chieste in malattia

22/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy