Il consorzio blocca il bonus aggregazioni

Pubblicato il 04 dicembre 2008 La partecipazione ad un medesimo consorzio è causa ostativa per la fruizione del bonus aggregazione. La mancanza del requisito di indipendenza richiesto dalla legge 296/06, infatti, nega la possibilità di usufruire dell’agevolazione fiscale. Lo chiarisce l’agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 468 del 3 dicembre 2008, con cui il Fisco assume una posizione più restrittiva rispetto a precedenti declaratorie. Il caso riguarda due società appartenenti al settore edile, che intendono dar vita ad un’aggregazione aziendale mediante conferimento delle rispettive aziende, ai sensi dell’articolo 176 del Tuir, a una società di nuova costituzione. Le due società partecipano ad un consorzio che gestisce in comune l’estrazione di materiali da terreni attigui posseduti da entrambe le società. Con l’interpello è stato chiesto all’Agenzia se sussistono i presupposti per ottenere il riconoscimento fiscale gratuito dei maggiori valori contabilizzati dalla conferitaria nell’operazione di aggregazione. Avendo riscontrato, nel caso di specie, caratteristiche tali da far sussistere, anche in assenza di partecipazioni reciproche, una gestione unitaria delle due aziende attuata attraverso la struttura consortile, l’agenzia delle Entrate ritiene che ciò sia sufficiente per ostacolare all’ottenimento del bonus. In una vicenda analoga, l’Amministrazione aveva invece sottolineato l’assenza del vincolo partecipativo. Pertanto, per stabilire la spettanza o meno dell’agevolazione è necessario esaminare attentamente il caso specifico, non potendo individuare a priori delle regole valide in astratto.
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