La Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro torna su alcuni temi importanti in materia di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, mobilità e indennità di disoccupazione, lavori usuranti, incentivi all’occupazione femminile e lotta al lavoro sommerso. Si tratta di un documento che si articola in otto punti e che mette in evidenza le criticità che dopo 15 mesi di esame parlamentare il “Collegato lavoro” alla Finanziaria 2009 non è ancora riuscito a scrollarsi di dosso.
Prima che il progetto di legge passi di nuovo a Montecitorio per la sua terza lettura, il prossimo 25 gennaio – dopo essere stato già approvato dalla Camera e modificato dal Senato – i Consulenti del Lavoro si esprimono in materia, evidenziando nuove segnalazioni tecniche di errori e incongruenze. Infatti, secondo quanto si riporta nel dossier della Fondazione, il testo all’esame della Camera non solo sarebbe “inutile”, ma per certi versi anche dannoso, dal momento che potrebbe avere ripercussioni negative sia sull’ordinamento giuridico che processuale. Le incongruenze riscontrate, infatti, renderebbero validi i soli riferimenti ai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori più rappresentative, inoltre, anche in materia di licenziamenti sarebbero ravvisati poteri eccessivi in mano ai giudici per ciò che riguarda il giudizio di legittimità. A loro volta, poi, anche le modalità e i termini per impugnare i licenziamenti individuali sono da condannare visto che i nuovi termini per il ricorso non sono mai perentori e mancano disposizioni in grado di incidere sulla durata del processo. Altri punti esaminati dalla Fondazione e oggetto di criticità riguardano: le norme sulla conciliazione e l’arbitrato (articolo 2113 del Codice civile), il compenso dell’arbitro terzo e agli arbitri di parte e la delega per la riforma degli ammortizzatori sociali.
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