Il Codacons può agire in giudizio per chiedere la corretta applicazione delle norme sulla Rca

Pubblicato il 22 agosto 2011 Afferma la legittimazione processuale del Codacons la terza sezione civile della Corte di cassazione che viene quindi ammesso ad agire in giudizio davanti al tribunale, per chiedere di accertare la regolarità degli accordi tra clienti e compagnie di assicurazioni.

La sentenza n. 17351 del 18 agosto 2011 cassa la pronuncia della Corte di appello che aveva, invece, negato la possibilità del Codacons di presentare ricorso per mancanza di legittimazione processuale in quanto le domande poste non avevano ad oggetto un interesse collettivo e comune ad una indeterminata platea di utenti.

La Cassazione, contrariamente, ritiene che le richieste presentate dal Codacons di accertare l’esistenza degli illeciti, di responsabilità, del nesso causale tra illecito e danno, in quanto perseguono l’interesse comune siano da considerare ammissibili all’azione collettiva.

In definitiva la Corte ha dichiarato che il Codacons è ammesso a proporre domande inerenti: l’accertamento della violazione delle regole della concorrenza, la nullità della clausole contenenti la determinazione dei premi, le modalità con cui la compagnia assicuratrice procede al calcolo dei premi e la determinazione dei criteri per il relativo ricalcolo. Si tratta infatti di domande tendenti “ad eliminare gli effetti delle violazioni e ad imporre al trasgressore comportamenti conformi alle regole di correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali ai sensi degli articoli 1 e 3 della legge n. 281/1998”.
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