Il 5 per mille premia lo sport

Pubblicato il 09 aprile 2008 Tra gli elenchi dei soggetti beneficiari del 5 per mille dell’Irpef 2008, uno specifico è dedicato alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni (articolo 45 del Dl 248/2007, che ha integrato la disposizione originaria contenuta nell’articolo 3, comma 5 della legge 244/2007). Ciò che balza agli occhi è che queste associazioni rappresentano un numero consistete tra tutti i possibili fruitori del beneficio: questi soggetti sono circa 45.800, più della metà del totale e in numero ben superiore ai 34.000 enti del volontariato. Le associazioni sportive iscritte nell’elenco sono quelle che risultano iscritte al Registro alla data del 24 marzo 2008, che hanno avuto un’affiliazione valida a partire dal 1° gennaio 2007 e che hanno espresso un valido codice fiscale. Esse si pongono al pari delle altre tre categorie di soggetti destinatari di una quota dell’Irpef, quali: gli enti del volontariato e gli enti di ricerca scientifica e della ricerca sanitaria. La superiorità numerica delle suddette associazioni viene interpretata come un vantaggio in sede di ripartizione delle somme a disposizione. Infatti, anche se non è ancora disponibile il Dcpm di attuazione della normativa relativa al 5 per mille 2008, si può ipotizzare che il sistema di riparto sia analogo a quello degli anni passati. A ogni ente verranno attribuite sia le somme derivanti dalle scelte espresse mediante indicazione del codice fiscale, sia quelle derivanti dalla ripartizione delle scelte non espresse 8 che per ciascun settore dovrebbe avvenire in proporzione alle scelte espresse per ciascun destinatario). E’ presumibile, quindi, che alle associazioni sportive dilettantistiche verrà attribuita una consistente quota di contributo derivante dalle scelte non espresse destinate allo sport, a cui, però, la Finanziaria 2008 ha posto un limite di spesa complessivo di 380 milioni. Come è accaduto lo scorso anno, nel Dcpm attuativo si dovrà chiarire la posizione di quei sodalizi sportivi dilettantistici che si sono iscritti come “enti del volontariato”, avendo anche altri requisiti previsti dalla legge, come ad esempio i circoli affiliati ad un’associazione di promozione sociale nazionale.
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