L’INAIL ha pubblicato un opuscolo per fornire ai datori di lavoro, ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione ed a tutti coloro che si occupano di prevenzione nei luoghi di lavoro, una sintesi delle attuali conoscenze e permettere loro di valutare nel migliore dei modi i rischi legati alle condizioni microclimatiche del luogo di lavoro e di realizzare le migliori azioni correttive
Nell’opuscolo vengono analizzati tutti gli effetti dell’esposizione al microclima, dal discomfort al danno alla salute, sui lavoratori esposti al caldo e al freddo.
Viene rammentato, a tal proposito, che le condizioni del microclima possono generare una serie di effetti sui lavoratori ed il Testo unico sulla sicurezza considera, per l’appunto, il microclima un requisito di salute e sicurezza per cui è necessario mantenere temperatura, umidità e velocità dell’aria su valori adeguati rispetto anche ai metodi di lavoro utilizzati e agli sforzi fisici, nell’intento di massimizzare il livello di comfort dei lavoratori.
Nel caso in cui, invece, pregiudichi la salute, l’obiettivo è limitare o eliminare i rischi.
In ambienti d’ufficio o domestici si possono creare condizioni non confortevoli che possono ridurre la produttività ma anche favorire il verificarsi di infortuni e di piccoli malesseri.
Negli ambienti di lavoro in cui il ciclo produttivo richiede condizioni ambientali estreme con temperature particolarmente elevate o estremamente basse è addirittura necessario proteggere la salute dei lavoratori modificando, quando è possibile, il ciclo produttivo o realizzando adeguati sistemi di protezione collettiva e individuale.
Infine – evidenzia l’INAIL - particolare attenzione va rivolta ai luoghi di lavoro all’aperto in cui, durante la stagione estiva o durante l’inverno, i lavoratori possono essere esposti a condizioni climatiche estreme.
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