I minimi partono dall’Iva

Pubblicato il 11 marzo 2008 L’applicazione del regime dei minimi - ad opera dei contribuenti che entro il 17 marzo dovranno effettuare i relativi versamenti con modello F24, per sola via telematica - comporta la rettifica dell’Iva detratta negli anni in cui si è applicato il regime ordinario (articolo 19-bis2 del Dpr 633/72). Per pagare l’Imposta la risoluzione 80/E del 6 marzo ha istituito il codice tributo 6497, denominato “Iva derivante da rettifica della detrazione per i contribuenti minimi di cui all’articolo 1, commi da 96 a 117, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”. La rettifica dei beni ammortizzabili, compresi quelli immateriali, va invece eseguita solo se si è ancora nel limite dei quattro anni da quello della loro entrata in funzione, o dieci dalla data di acquisto o ultimazione, se si tratta di fabbricati o loro porzioni. Il versamento può avvenire in unica soluzione o fino a cinque rate annuali, di pari importo e senza interessi. L’Iva corrisposta in seguito alla rettifica costituisce costo deducibile per i minimi. I contribuenti che non eseguono il versamento della prima o unica rata entro il 17 marzo, o di una delle rate successive, possono avvalersi del ravvedimento breve (30 giorni = 16 aprile).
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