Per effetto del decreto 2 aprile, dividendi e plusvalenze percepiti da persone fisiche non imprenditori residenti in Italia che provengono da partecipazioni qualificate in società soggette all’Ires, subiranno tassazione nei limiti del 49,72 per cento del loro ammontare. Questa nuova percentuale di imponibilità – applicabile a dividendi formati con utili prodotti dalla società dall’esercizio successivo al 31 dicembre 2007 ed a plusvalenze realizzate dal 1° gennaio 2009 - sostituisce quella attuale, pari al 40 per cento, garantendo la neutralità dell’Ires per il socio con aliquota marginale Irpef del 43 per cento.
Le soglie oltre le quali una partecipazione posseduta in una società si definisce “qualificata” sono (articolo 67, comma 1, lettera c del TUIR):
- per i titoli non quotati, le partecipazioni che rappresentano una percentuale di diritti di voto esercitabile nell’assemblea ordinaria superiore al 20 per cento oppure una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 25 per cento;
- per i titoli quotati, le partecipazioni che rappresentano una percentuale di diritti di voto esercitabile in assemblea ordinaria superiore al 2 per cento o una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5 per cento.
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