Guardasigilli: statuto adeguato per giudici onorari

Pubblicato il 02 marzo 2017

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è intervenuto al question time tenuto il 1° marzo 2017 presso l’aula della Camera, per rispondere a cinque interrogazioni in materia di suicidi in carcere, femminicidio, uso del termine “clandestini” e riforma della magistratura onoraria.

Risposta a interrogazione alla Camera

E’ quest’ultima questione che il Guardasigilli - nella sua risposta al quesito dell’Onorevole Verini, Cirielli ed altri – sottolinea essere all’attenzione prioritaria del Governo “in considerazione del fondamentale e prezioso apporto” dei giudici onorari all’amministrazione della giustizia.

Dal suo canto, la magistratura onoraria è da tempo in attesa di ricevere risposte concrete da parte dell’Esecutivo rispetto alla propria precaria condizione e proprio per questo è ancora in costante agitazione.

Ipotesi stabilizzazione 

Nel suo intervento, il ministro Orlando ha sottolineato l’impegno del Governo nel definire uno statuto adeguato per la magistratura onoraria, in attuazione della legge delega n. 57/2016, “senza trascurare possibili, ulteriori soluzioni che consentano di valutare, nel rispetto del quadro normativo di riferimento, le esigenze dei magistrati onorari che, in forza delle ripetute proroghe di legge, prestano servizio nell’amministrazione della giustizia".

Ribadita, anche l’ipotesi di stabilizzazione dei magistrati onorari, già rappresentata ai procuratori della Repubblica nell’ambito dell’incontro tenuto il 15 febbraio scorso.

Giudici di pace al Parlamento europeo

Nel frattempo, si segnala che, il 28 febbraio, una delegazione di giudici di pace è stata ascoltata in audizione in pubblica udienza dal Parlamento europeo dinanzi alla Commissione per le petizioni.

Durante l’incontro, è stata dura la protesta della categoria nei confronti del tentativo del Governo del nostro Paese di frenare la procedura di infrazione, attualmente all'esame della Commissione europea.

La Commissione per le petizioni, ad ogni modo, avrebbe deciso di tenere aperte le petizioni e di sollecitare la procedura di infrazione, inviando uno scritto al ministro Orlando per diffidare l'Esecutivo a riaprire immediatamente le trattative con i giudici di pace.

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