Gravidanza e licenziamento, la storia di Mariella
Pubblicato il 29 gennaio 2015
Da oltre dieci anni Mariella è impiegata nell’ufficio contabilità di
un’azienda che installa porte e finestre, ma il lavoro nell’ultimo
periodo ha subito un drastico calo. Sarà la crisi che ha investito il
settore edile, sarà la concorrenza sempre più spietata. Fatto sta che
per la nostra lavoratrice il futuro non è per niente roseo.
Ma c’è un evento tanto cercato quanto inaspettato:
finalmente Mariella attende un bambino. L’ha desiderato tanto, ora i
pensieri negativi sul futuro lavorativo possono essere accantonati e il
tempo con il marito può essere trascorso pensando a come modificare la
casa per renderla più accogliente e colorata in vista del nuovo arrivo. E
poi di corsa in libreria ad acquistare un libro sulla gravidanza;
quante domande alle amiche che già hanno vissuto questa esperienza e che
bei confronti con la mamma. L’emozione è forte e il futuro cambia
prospettiva.
Per Guido invece, titolare della ditta in cui lavora
Mariella, la prospettiva è sempre la stessa. Non riesce ad andare
avanti, allo stato attuale il costo della brava dipendente è
praticamente insostenibile. Così, sebbene a malincuore, prende la
decisione di licenziarla.
Mariella è letteralmente sconvolta, ma cerca di
controllare i propri sentimenti, consapevole che la gravidanza
rappresenta un momento molto delicato da questo punto di vista. Pier
Giorgio, suo marito, vuole andare fino in fondo e comprendere se ci
possano essere o meno tutele per la situazione di Mariella. Si rivolge
così alla Direzione Territoriale del Lavoro e scopre che il
licenziamento della lavoratrice in stato interessante è radicalmente
nullo (art. 54 comma 5 del T.U. n. 151/2001), pertanto Mariella deve
essere reintegrata.
L’ispettore del lavoro di turno spiega a Pier Giorgio che
non conta se il datore di lavoro è a conoscenza o meno della gravidanza
(cfr. Cass. civ. Sez. lavoro, 20/07/2012): tale evenienza rileva solo
al fine delle sanzioni amministrative. Ma non sono certo le sanzioni che
interessano a Pier Giorgio…
Così, quando fa rientro a casa, il marito comunica la
bella notizia a Mariella. A breve si torna al lavoro e non sarà
possibile procedere ad alcun licenziamento fino al raggiungimento
dell’anno di età del bambino.
Guido non sapeva della gravidanza, Mariella non l’aveva
nemmeno avvertito, forse per un po’ di scaramanzia. A questo punto al
datore di lavoro non rimane che riaccogliere Mariella; chiede però al
marito di stare con occhi e orecchie aperti, va bene il reintegro di
Mariella, ma occorre trovare nuovi appalti, altrimenti lo stipendio non
arriva lo stesso…