Durante il question time al Senato di ieri, 11 giugno, il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ha risposto ad alcune interrogazioni in tema di ripartenza della Giustizia, rappresentanza di genere tra i magistrati e Consiglio Superiore della Magistratura.
Per quel che riguarda le attività giudiziarie, in particolare, il ministro ha fatto presente che, alla luce del miglioramento del contesto sanitario da Covid-19, è finalmente giunto il momento di un “ritorno alla normalità”.
Ha così anticipato l’emanazione di una circolare per riequilibrare il rapporto tra lavoro in presenza e lavoro da remoto del personale amministrativo, in modo tale da garantire la regolare celebrazione delle udienze, in condizioni di sicurezza, già a partire dal 1° luglio 2020.
Grazie agli ingenti investimenti stanziati con il Decreto legge Rilancio sarà inoltre possibile provvedere all’installazione di tutti i presidi di sicurezza necessari, per come individuati dall’autorità sanitaria.
Si segnala, in proposito, che proprio ieri sera la Commissione Giustizia del Senato - presso cui è in corso l’esame del disegno di legge di conversione del Dl n. 28/2020 - ha approvato un emendamento che sancisce la riapertura dei tribunali e degli uffici giudiziari dal 1° luglio 2020.
In questo modo, verrebbe conclusa anticipatamente la cosiddetta Fase 2 della Giustizia.
Nel corso del question time di ieri, Bonafede ha inoltre spiegato che, sulla rappresentanza di genere nella magistratura, l’obiettivo è quello di trovare un meccanismo normativo che consenta l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini, senza differenza di genere, ai ruoli fondamentali della giustizia.
Infine, con riguardo alla riforma del CSM, il Guardasigilli ha precisato che il ritocco dovrà prevedere un rinnovato sistema elettorale in grado di eliminare le degenerazioni del correntismo nonché meccanismi per garantire che solamente il merito “sia al centro dei criteri con cui si procede nelle nomine e nell’avanzamento di carriera”.
Da sancire, altresì, la separazione tra politica e magistratura, con previsione di regole che possano definitivamente togliere di mezzo il sistema delle cosiddette “porte girevoli”.
Da segnalare, infine, un’ulteriore notizia di interesse del settore Giustizia: il ministro Bonafede ha firmato ieri un decreto ministeriale che, nell’ambito del processo penale, introduce il deposito telematico, con valore legale, di memorie e istanze delle difese presso il PM che abbia concluso le indagini preliminari.
Sarà possibile, così, a partire dal prossimo 25 giugno, il deposito degli atti anche per via telematica (al momento si tratta di una facoltà, alternativa al deposito cartaceo).
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