Giudici di pace: un mese di sciopero, dal 17 settembre

Pubblicato il 09 agosto 2018

Il Governo "non ha manifestato segnali concreti di condivisione delle istanze di categoria", mentre "procede spedita l’attuazione della contestata riforma Orlando", ossia la riforma della magistratura onoraria varata su iniziativa del precedente Guardasigilli.

E’ sulla base di questa motivazione che l’Unione Nazionale dei Giudici di pace (Unagipa) ha proclamato un mese di sciopero, precisamente dal 17 settembre al 14 ottobre 2018.

Lo si apprende dalla lettera di proclamazione dello sciopero del 7 agosto 2018 che l’Unagipa ha inviato, tra gli altri, al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Unagipa: nessuna risposta del Governo a istanze contro riforma Orlando

In questa, viene ricordato quanto sancito nel contratto dell’attuale Governo e, in particolare, la clausola che sancisce “Bisogna riconoscere il ruolo dei magistrati onorari tramite una completa modifica della recente “riforma Orlando”, affrontando anche le questioni attinenti al trattamento ad essi spettante ed alle altre coperture previdenziali ed assistenziali”.

A luglio, le organizzazioni di categoria erano state ricevute dal Guardasigilli per esporre le proprie istanze e rivendicazioni. Durante l’incontro, Bonafede aveva aggiornato la riunione a settembre annunciando che, in quella sede, avrebbe poi comunicato le proprie proposte.

Tuttavia, a detta dell’Unione, il Guardasigilli e l’Esecutivo, nel frattempo, avrebbero posto in essere atti incompatibili con la volontà manifestata nel citato contratto di Governo.

In nessuno dei vari provvedimenti adottati in questa legislatura – evidenzia l’organizzazione di categoria citando, in particolare, la conversione del decreto legge sulle sedi inagibili di Bari, la conversione del Decreto “Dignità” e la conversione del Decreto “Milleproroghe” - sarebbero state previste misure a tutela dei giudici onorari ed anzi, sarebbero stati bocciati degli emendamenti presentati in favore di questi.

Per queste ragioni, è stata deliberata la proclamazione dello sciopero, nelle forme e modalità previste dal codice di autoregolamentazione, e la sospensione, da parte dei giudici di pace, di tutte le attività giudiziarie ed amministrative, nonché l’astensione dalla partecipazione ai corsi di formazione nonché da ogni attività legata al proprio ufficio.

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