Geografia giudiziaria. Rinvio sempre più improbabile

Pubblicato il 13 giugno 2013 Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dell'incontro avvenuto l'11 giugno, presso il Palazzo del Quirinale, con i nuovi uditori giudiziari nominati con Decreto ministeriale n. 8/6/2012, si è pronunciato sulla ipotesi di rinvio della normativa di riordino della geografia giudiziaria definendola come “inammissibile e scandalosa”.

L'intervento del Presidente della Repubblica ha smorzato i toni dei parlamentari di Camera e Senato impegnati nella messa a punto della proposta di rinvio.

E così, il presidente della commissione Giustizia del Senato, Francesco Nitto Palma, ha dichiarato di condividere in pieno le parole del ministro Cancellieri e del Presidente Napolitano sottolineando "la riforma dei tribunali deve partire”.

Anche la presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, è sulla stessa linea: “la riforma della geografia giudiziaria va fatta senza rinvii”. In ogni caso – sottolinea Ferranti - “seppur vero che per ridare fiducia al nostro Paese abbiamo puntato anche sulla riforma della geografia giudiziaria, ogni decreto è sempre migliorabile”.

Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha convocato, intanto, un incontro, per il 18 giugno, con i capigruppo di maggioranza ed i presidenti delle commissioni Giustizia per un tavolo di lavoro in occasione del quale verrà presentato, da parte dei capigruppo, un documento dove saranno evidenziati i punti critici della riforma.

Gli avvocati dell'Oua hanno reagito diversamente alle parole di Napolitano e, con un comunicato stampa del 12 giugno, hanno evidenziato la propria contrarietà nei confronti della presa di posizione del Capo dello stato in quanto “non tiene conto delle proposte dell'avvocatura, dei sindaci, dei cittadini". L'Oua, in tale contesto, ritiene urgente e necessario un incontro con la massima carica dello stato per illustrare le osservazioni dell'avvocatura sulla revisione della geografia giudiziaria.
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