La disputa sull'applicabilità dell'imposta di registro agli atti di fusione di società finisce alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, nella sentenza n. 11425 del 3.5.2005. La pronuncia interessa soprattutto per la questione processuale: i ricorsi dell'Amministrazione finanziaria sono inammissibili tutte le volte che la circostanza non risulti dall'accertamento di fatto contenuto nella sentenza impugnata e, soprattutto, non sia stata dedotta nei precedenti gradi del giudizio. Quando, in pratica, sia rappresentata da un "motivo nuovo", che, poiché non enunciato nei primi gradi di giudizio, è tardivo quindi non è ammissibile.
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