Uno studio dell'Inps ha posto in evidenza che:
la maggior parte delle imprese che ha fruito, con violazione grave, dell'esonero contributivo triennale indebitamente era assistita da un professionista;
un numero ristretto di intermediari recidivi ha permesso ciò, effettuando false dichiarazioni per lavoratori diversi nella stessa impresa e per aziende diverse da loro assistite.
Pertanto, l'Istituto ha organizzato un incontro con le categorie di commercialisti e consulenti.
L'atteggiamento del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, è stato collaborativo: “Il rispetto delle regole deve far sempre parte del Dna dei professionisti. Collaboreremo attivamente con l’Inps nell’azione di monitoraggio di questo fenomeno. Nel caso in cui dovessero emergere comprovate responsabilità di nostri iscritti, assumeremo rigorosi provvedimenti disciplinari”.
La presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, invece, a chiosa afferma: “Nel prendere atto delle comunicazioni rese dall’Inps e delle quali l’Istituto si assume la piena responsabilità, rileviamo l’assoluta genericità dei dati contenuti nel comunicato stampa che esprimono riferimenti a un fenomeno senza darne esatto riscontro. A tutela dell’onorabilità degli iscritti chiediamo di ricevere l’elenco dei presunti consulenti del lavoro coinvolti nella vicenda assicurando che come sempre saranno attivate tutte le procedure disciplinari ove fossero comprovati comportamenti deontologicamente perseguibili”.
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