Italia e Svizzera hanno ratificato l’Accordo raggiunto finalizzato a disciplinare il trattamento del telelavoro.
Lo comunica il ministero dell’Economia e delle finanze il 28 novembre 2023 affermando che i due Paesi hanno siglato a livello tecnico un Protocollo di modifica dell’Accordo frontalieri tra i due Paesi del 23 dicembre 2020 per regolare il trattamento del telelavoro.
Già il 10 novembre 2023 il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, e la consigliera federale, Karin Keller-Sutter, avevano firmato una “dichiarazione d’intenti” per regolamentare stabilmente la modalità dello smart working (telelavoro) per i lavoratori frontalieri.
Ora, il Protocollo si limita esclusivamente alla codifica delle integrazioni e modifiche previste dalla Dichiarazione di intenti del 10 novembre.
Il comunicato Mef del 28/11/2023 precisa che il testo dell’Accordo dovrà essere sottoscritto dai due Paesi entro il 31 maggio 2024, ma la disciplina si applicherà a decorrere dal 1° gennaio 2024 sulla base di un accordo amichevole transitorio.
Le due parti firmatarie hanno, contestualmente, sottoscritto anche un accordo amichevole relativo al periodo dal 1° febbraio 2023 al 31 dicembre 2023 che introduce, in senso retroattivo, la possibilità di svolgere il telelavoro per i contratti che lo prevedono fino a un massimo del 40% dell’orario di lavoro, in linea con la vigente legislazione nazionale.
Da gennaio 2024, tutti i lavoratori frontalieri possono svolgere la loro attività lavorativa in smart working presso il proprio domicilio fino al 25% del tempo di lavoro (vedasi il post “Sui frontalieri accordo con la Svizzera per smart working”).
Non viene pregiudicato, in questo modo, lo status di lavoratore frontaliero.
Relativamente al periodo dal 1° febbraio 2023 al 31 dicembre 2023, l'Accordo siglato dispone, retroattivamente, la possibilità di svolgere il telelavoro per i contratti che lo prevedono fino a un massimo del 40% dell’orario di lavoro, in linea con la vigente legislazione nazionale.
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