Dopo l'emanazione della norma di comportamento Aidc n. 197 dello scorso 18 luglio, avente ad oggetto gli ammortamenti degli impianti fotovoltaici ed eolici «imbullonati», il MEF, rispondendo ad un question time del 22 settembre 2016, ha bocciato la proposta del deputato Pd Gian Mario Fragomeli di adottare un provvedimento che si allineasse a quanto indicato dalla recente dottrina.
Più in particolare, si è chiesto al Ministero se fosse disposto ad emanare un provvedimento con cui disporre che l’aliquota di ammortamento per gli impianti fotovoltaici ed eolici fosse pari al 9%, anche qualora questi siano ancorati al suolo.
Si ricorda che l'Aidc nella norma di comportamento n. 197 ha fornito la propria interpretazione, secondo la quale è da ritenersi applicabile il coefficiente di ammortamento fiscale del 9% previsto per gli impianti di produzione di energia termoelettrica alla parte impiantistica vera e propria dei fotovoltaici, mentre per quelle parti dell'impianto che si distinguono, come i fabbricati in senso proprio, resta applicabile il coefficiente del 4% previsto per gli immobili. Infine, alle componenti separatamente indicate dal DM 31 dicembre 1988, al Gruppo XVII, specie 1/b, si applicano i diversi coefficienti previsti. Ciò, in considerazione del fatto che il Dm 31 dicembre 1988 non prevede uno specifico coefficiente per questi impianti.
Nella sua risposta il MEF ritiene non applicabile un’aliquota di ammortamento indifferenziata al 9%, non per un problema di interpretazione della norma, ma piuttosto perchè ciò comporterebbe un effetto negativo sul gettito anche per effetto del beneficio del “super ammortamento”.
Vengono così confermate le due aliquote differenziate del 9% e del 4%, previste rispettivamente per le parti degli impianti qualificabili come beni mobili/centrali termoelettriche e le parti qualificabili come beni immobili (fabbricati destinati all’industria).
Secondo il Dicastero, inoltre, un'unica percentuale di ammortamento contrasterebbe anche con i criteri civilistici e con i principi contabili che prevedono lo scorporo del terreno dall’impianto (cosiddetto approccio per componenti).
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