Forse possibile non presentare l’interpello sulle Cfc ogni anno

Pubblicato il 24 marzo 2010

Dall’agenzia delle Entrate arrivano spiegazioni sull’interpello disapplicativo delle norme sulle società controllate estere. Si parla di una vera e propria apertura rispetto ad un aspetto molto controverso della normativa. Si afferma, infatti, che non vi è necessità di presentare l’istanza tutti gli anni. L’interpello rimane obbligatorio, ma la cadenza può essere superiore all’anno. Inoltre, per ciò che riguarda il raffronto con l’effettiva tassazione all’estero delle società controllate, in paesi con imposta privilegiata, si fa notare che sarà reso il più semplice possibile.

Questi sono alcuni dei principali chiarimenti che sono stati resi dal Direttore centrale Normativa dell’agenzia delle Entrate, Arturo Betunio, in occasione di un convegno organizzato a Milano con tema: “La disciplina delle controller foreingn compagnies”.

Secondo Betunio neanche l’Amministrazione finanziaria ha interesse ogni anno a rivedere sempre la stessa documentazione dei contribuenti, perciò in molte situazioni la richiesta di chiarimento annuale potrebbe essere eliminata. Il problema resta legato al fatto che le informazioni che giungono tramite gli interpelli sono molte volte insufficienti per arrivare ad una esatta comprensione dei fenomeni rappresentativi. Maggiori chiarimenti sull’argomento sono attesi dalla circolare sulle Cfc, che rimane uno degli impegni più importanti per il 2010 da parte del Fisco.

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