Fondo vittime dell’amianto: tutele estese. A chi?

Pubblicato il 22 settembre 2023

Anche i lavoratori portuali saranno inclusi, nella prossima legge di bilancio, nella platea dei destinatari del Fondo per le vittime dell’amianto: questo l’impegno assunto dalla ministra Calderone nel corso del question time del 20 settembre 2023 in risposta all’interrogazione del deputato Pastorino.

Prima di entrare nel vivo della questione, un breve quadro riepilogativo della normativa di riferimento

Fondo vittime dell’amianto, quadro normativo

Istituito presso l’Inail dalla L. n. 244/2007, il Fondo per le vittime dell'amianto eroga una prestazione economica aggiuntiva alla rendita in favore di coloro che hanno contratto patologie asbesto correlate per l'esposizione all'amianto ed alla fibra "fiberfrax" e, in caso di premorte, dei loro eredi; l'importo della prestazione per il 2023 è oggetto dell'articolo "INAIL, maggiorazioni economiche per le vittime da amianto", cui si rinvia.

L'art. 1, comma 116 della L. n. 190/2014 (legge di stabilità 2015) ha poi esteso in via sperimentale la platea dei beneficiari del Fondo ricomprendendovi anche i malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell'amianto ovvero per esposizione ambientale comprovata.

Nel 2015, inoltre, l’art. 1, comma 278 della L. n. 208 ha istituito il Fondo per le vittime dell'amianto in favore degli eredi di coloro che sono deceduti per patologie asbesto correlate nell'esecuzione delle operazioni portuali che concorre al pagamento di quanto ai stessi superstiti è dovuto a titolo di risarcimento del danno, patrimoniale e non patrimoniale liquidato con sentenza esecutiva.

Tali misure, inizialmente previste come detto in via sperimentale, sono state estese fino al 2022 e nel 2021 si è allargata la cerchia dei soggetti che possono avvalersi del Fondo. Tuttavia, tale risorsa non è stata ulteriormente rinnovata, ma si è scelto di istituire un nuovo fondo, restringendo i soggetti fruitori della disposizione e tenendo fuori, ad esempio, le compagnie portuali.

Question time: l’interrogazione di Pastorino

E’ proprio questa esclusione l’oggetto dell’interrogazione del deputato Pastorino che ricorda, quale caso emblematico, quello della «Compagnia portuale Culp Savona s.c. Pippo Rebagliati», condannata nel 2012 ad un risarcimento di 2.400.000 euro agli eredi dei due soci della compagnia deceduti per mesotelioma pleurico a seguito dell'esposizione all'amianto (verdetto confermato in appello nel 2015 e dalla Corte di cassazione nel 2017).

In questo caso l'applicazione, fino al 2022, della disposizione della L. n. 208/2015 ha permesso il rimborso agli eredi mediante le risorse del Fondo.

Il mancato rinnovo del Fondo dedicato ai portuali, prosegue Pastorino, può quindi rappresentare un grave problema anche per altre compagnie portuali; la domanda rivolta alla ministra Calderone si sostanzia, quindi, se la stessa ritenga opportuno adottare le iniziative volte a prevedere nuove risorse estendendo l'operatività delle disposizioni in vigore alle compagnie portuali.

Question time: la risposta di Calderone

Per quanto riguarda il 2023, Calderone precisa che, nell'ambito delle tutele previste dal legislatore in favore dei lavoratori esposti all'amianto, il D.L. n. 34/2023 ha stanziato venti milioni di euro per l'anno 2023 destinati al Fondo vittime dell'amianto, che interviene in favore dei lavoratori di società partecipate pubbliche che hanno contratto patologie asbesto correlate durante l'attività lavorativa prestata presso i cantieri navali.

Anche per le citate società pubbliche, dunque, sussiste la possibilità di accedere a questo Fondo, per la cui regolamentazione è stato trasmesso al Ministero dell'Economia e delle finanze nel mese di agosto apposito decreto ministeriale.

Concludendo, la ministra ha quindi assicurato il proprio impegno ad estendere la portata soggettiva delle disposizioni normative del 2023 alle autorità di sistema portuale.

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