Finanziaria 2010. Il Governo lavora all'emendamento “omnibus”

Pubblicato il 12 novembre 2009

Il testo della nuova Finanziaria è all’esame del Senato e Governo e capigruppo di maggioranza lavorano fittamente per giungere alla stesura definitiva dell’emendamento che dovrebbe concentrare in sé più correzioni possibili. L’emendamento,  già definito “omnibus”, dovrebbe essere presentato a giorni in aula del relatore Maurizio Saia (PdL). Sembra possa escludersi il ricorso al Governo per la fiducia, mentre pare molto più probabile che esso segua l’iter della normale votazione in aula.

Di seguito, le principali misure che dovrebbero arrivare con l’emendamento.

Cento milioni di euro dovrebbero essere stanziati per il comparto sicurezza e altri fondi dovrebbero andare al comparto giustizia, finalizzati soprattutto all’assunzione di un consistente numero di precari che lavorano nelle carceri. La copertura di questi stanziamenti dovrebbe arrivare dalla confisca dei beni ai mafiosi (circa 45 milioni). 

Nella Finanziaria dovrebbe essere inserito anche il disegno di legge che istituisce la Banca per il Mezzogiorno. Le novità in materia riguardano la composizione del comitato promotore, la cui selezione dei membri non sarà più affidata solo al ministro dell’Economia, ma viene estesa anche al ministro dello Sviluppo economico; inoltre, un posto dovrà essere riservato ad un esponente dell’imprenditorialità giovanile.

Connessa alla banca del Sud è l’aliquota agevolativa del 5% per gli impieghi nel Mezzogiorno, mentre risultano pronte anche le misure per la rinegoziazione dei mutui delle Pmi.

Al momento, non hanno trovato spazio nel testo dell’emendamento gli interventi sull’Irap e l’introduzione della cedolare secca del 20% sugli affitti, che se da una parte dovrebbe servire per far emergere i contratti in nero, dall’altra richiede una copertura al momento di difficile reperimento. Anche l’alleggerimento del patto di stabilità per gli enti locali sembra non rientrare nel test del provvedimento, come pure le disponibilità per la stabilizzazione del cinque per mille con una copertura duratura e per prorogare il recupero del 55% su alcune ristrutturazioni edilizie. Tutti questi punti sono rinviati alla Camera. Sembra, invece, del tutto esclusa la possibilità di prorogare dal 15 dicembre al 15 giugno 2010 lo scudo fiscale, come pure prolungare l’agevolazione “Tremonti-ter”.

Il Consiglio dei ministri dovrebbe invece, esaminare, il decreto legge che riduce gli acconti di fine novembre, cioè i prossimi pagamenti di Ires e Irap. In effetti, non è un vero e proprio sconto, piuttosto un rinvio di una percentuale tra il 2 e il 5%, che verrà poi recuperato nel versamento del saldo.

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