In un convegno tenutosi a Roma l'11 giugno 2015, Federnotai ha reso noti i risultati di uno studio commissionato all'Università di Genova, sulle prospettive di evoluzione del D.d.l. "concorrenza", attualmente all'esame del Parlamento ma che presto diventerà legge.
Aspre le critiche alla normativa in questione, la quale, abolendo i controlli preventivi affidati ai notai sulle transazioni immobiliari sotto un determinato valore e sulla costituzione e registrazione di micro – imprese, potrebbe portare, nei prossimi anni, ad un aumento esponenziale del contenzioso (si parla di circa 100 mila cause in più), nonché del fenomeno "corruzione". Fenomeno, tra l'altro, economicamente misurabile, se solo si pensi che, in base allo studio condotto, è prevista nei prossimi cinque anni una diminuzione del Pil di circa cinque punti.
Non meno rilevanti le conseguenze in tema di rarefazione delle verifiche "antireciclaggio", nonché di riduzione del gettito fiscale.
Tutti dati che hanno suscitato diverse polemiche, tra cui quella del Presidente di Federnotai Carmelo di Marco, secondo il quale, il D.d.l. In questione avrà "conseguenze devastanti" per il nostro Paese.
Per liberalizzare e garantire più concorrenza infatti, sarebbe più opportuno – a suo dire – potenziare gli strumenti già esistenti, piuttosto che contrarre le garanzie a favore della comunità, difese da professionalità, quali i notai, dotati di adeguata preparazione nelle materie giuridiche.
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