Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato sul proprio sito (www.garanteprivacy.it) delle FAQ inerenti al trattamento dei dati personali dei lavoratori in funzione dell’emergenza epidemiologica COVID-19.
In particolare, con riferimento alle misure adottabili dai datori di lavoro al fine di contrastare la diffusione del coronavirus, l’Autorità Garante chiarisce che:
Nel contesto dell’attuale emergenza epidemiologica, il datore di lavoro può venire lecitamente a conoscenza dell’identità del dipendente affetto da COVID-19 o che presenti sintomi compatibili con il virus. Pertanto, in questi casi può trattare i dati del lavoratore per finalità di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro o per adempiere ai suoi obblighi di collaborazione con gli operatori sanitari.
Infine, con riferimento al “contact tracing” il Garante sottolinea che tale funzionalità è prevista da alcuni applicativi al fine di ricostruire la catena dei contagi e, di conseguenza, allertare le persone che siano entrate a stretto contatto con soggetti risultati positivi. La disciplina a cui si fa riferimento è l’art. 6, Decreto Legge del 30 Aprile 2020, n.28. Al fine di contenere il rischio di contagio sul luogo di lavoro il datore di lavoro può ricorrere all’utilizzo di applicativi che non comportano il trattamento di dati personali relativi a soggetti identificati o identificabili, tra cui, a titolo esemplificativo, le applicazioni che effettuano il conteggio del numero di persone che entrano o escono da un determinato luogo, attivando un semaforo rosso al superamento di un prestabilito numero di persone contemporaneamente presenti.
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