Il tribunale di Roma, con un decreto depositato lo scorso 12 dicembre, ha preso posizione su una tra le principali novità della riforma del diritto fallimentare, decidendo sulle “soglie di fallibilità” dei soggetti a fallimento, ovvero gli imprenditori che esercitano attività commerciale, esclusi gli enti pubblici e i piccoli imprenditori. I due parametri che identificano il nuovo identikit sono: investimenti nell’azienda per un capitale che supera i 300 mila euro e ricavi lordi, calcolati sulla media degli ultimi 3 anni o dall’inizio dell’attività, per un ammontare complessivo annuo superiore a 200 mila euro.
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