Una lettera delle associazioni di categoria (Confindustria, Abi, Assonime, Ania) - recapitata al ministro della Giustizia, a quello dell’Economia e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio - ricorda che la riforma delle procedure concorsuali avviata va “completata, e non già arrestata o invertita”. La prima parte di riforma, entrata in vigore da circa un anno, rompe, con numerosi miglioramenti, anni di immobilismo e la valutazione sul concordato preventivo è del tutto positiva. E la seconda, in calendario per metà luglio, è altrettanto significativa. Il cuore dell’intervento, sottolineato dalla lettera, è il nuovo equilibrio tra gli organi della procedura con il giudice, liberato dai troppi oneri impropri e da incombenze gestionali. Con il riordino, l’amministrazione dell’impresa in crisi è affidata, invece, all’azione congiunta di curatore e creditori. Una logica che le associazioni giudicano coerente con l’intenzione di privilegiare le possibilità di recupero delle capacità produttive dell’impresa, avvicinando la legislazione italiana a quelle più avanzate tra i Paesi industriali. L’architetto dell’intervento, Michele Vietti, s’associa al contrasto alle ipotesi di rinvio della riforma.
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