Se il nostro sistema di amministrazione dualistico si ispira alla legge tedesca nello schema esteriore, esso ne differisce profondamente nella filosofia e in taluni aspetti operativi non secondari. In Italia, il sistema è pensato e regolato in modo che al suo interno non vi siano solo gestori, ma anche amministratori non esecutivi che saranno nella stessa condizione di componenti del consiglio di amministrazione tradizionale, con la stessa carenza nei poteri di informazione e conoscenza. Ad esempio, il consiglio di sorveglianza del sistema dualistico italiano è un collegio sindacale, che ha i principali poteri dell’assemblea orientati alla gestione, ma esso ha anche minori poteri di controllo rispetto al collegio sindacale, con riferimento agli atti di ispezione, che nelle società chiuse gli sono preclusi, mentre nelle aperte sono riconosciuti solo al consiglio nel suo insieme, non al singolo componente.
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