Con l’entrata in vigore, il prossimo 1° dicembre, del trattato di Lisbona per i 27 paesi membri dell’Unione europea si avrà un deciso potenziamento del ruolo che riveste il Parlamento europeo; è infatti previsto un diritto di iniziativa della Commissione e l’istituzione del processo decisionale congiunto di Parlamento europeo e Consiglio.
La codecisione potrebbe avere effetti fondamentali per alcuni settori: nell’industria manifatturiera sarebbe maggiormente tutelata la concorrenza sleale potendo prevedere come obbligatoria l’indicazione del paese di origine per prodotti tessili, abiti, borse, ecc. Se infatti la Commissione europea ripresenterà, come prospettato, la proposta di indicazione d’origine obbligatoria nei prodotti provenienti da Paesi extra Ue, il potere di codecisione eviterà che le proposte vengano insabbiate come accaduto in passato.
Per la prima volta entreranno in un Trattato europeo le materie di ambiente ed energia che rappresenteranno quindi competenze concorrenti, regolate dal principio di sussidiarietà. In sostanza il Parlamento potrà emanare leggi sulla salute, sul cambiamento climatico, sullo sviluppo sostenibile. Col Trattato di Lisbona finisce l’era della rotazione nella presidenza della Ue essendo prevista la presidenza permanente del Consiglio della Ue.
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