E' contravvenzione non mostrare agli agenti la carta di permanenza
Pubblicato il 25 luglio 2014
Le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione si mostrano morbide verso il
soggetto sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno che, su richiesta degli agenti per un controllo,
non reca con sè la carta “precettiva” (carta di permanenza).
Sul reato in questione sussiste un
contrasto giurisprudenziale in ordine alla qualificazione dell'obbligo ricadente sul sorvegliato speciale di portare con sé la carta di permanenza: da un lato c'è chi lo ritiene un
reato punibile con la detenzione, e dall'altro c'è chi propende per una minore gravità, giudicandolo
punibile con una contravvenzione.
Le SS.UU. scelgono la soluzione meno rigida, considerando che l'obbligo imposto di portare ed esibire la carta di permanenza non rientra tra quelli disposti dall'art. 9, L. 1423/1956 (che impone, invece, l'obbligo di soggiorno) e né consiste in una prescrizione perchè non prevede una restrizione della liberà di circolazione e nemmeno l'obbligo di fissare una stabile dimora.
In realtà l'obbligo in discorso è utile per
rendere più agevole l'operato degli agenti di sorveglianza.
Pertanto i giudici ritengono che
l'omissione ravvisi una condotta “bagatellare” che sarebbe sproporzionato punire con una pena detentiva.
In conclusione, la
sentenza n. 32923 del 24 luglio 2014 stabilisce che il sorvegliato speciale che omette di portare con sé la carta di permanenza
risponde della contravvenzione dell'art. 650 del codice penale, ossia
inosservanza di provvedimenti dell'autorità.