Il sottosegretario al Lavoro, Franca Biondelli, nell’intervento del 21 aprile 2016 in commissione Lavoro della Camera, ha dichiarato che al quesito annoso sul fatto che il Durc certifica la situazione solo sulla base delle denunce presentate dal datore di lavoro, non è previsto al momento alcun rimedio. Pertanto, il documento continuerà a non tutelare completamente il committente (solidale) rispetto alle possibili irregolarità dell’azienda che effettua i lavori.
Il Durc certifica la regolarità dei versamenti previdenziali risultanti dal riscontro tra le denunce presentate dalle aziende e i versamenti dalle medesime eseguite. Se il datore di lavoro occupa irregolarmente dei lavoratori la circostanza non emerge dal Durc e potrà essere accertata solo all’esito di una specifica verifica ispettiva.
Paradossalmente, alle imprese che effettuano denunce contributive non veritiere, ad esempio omettendo di regolarizzare un dipendente o lo regolarizzano in modo difforme da quanto dovuto, verrà ugualmente rilasciato il Durc.
Per ovviare all'inconveniente delle imprese che effettuano denunce contributive non veritiere (ad esempio, omettono di regolarizzare un dipendente o lo regolarizzano in modo difforme da quanto dovuto) o, comunque, limitarlo, sarebbe necessario che il rilascio di ogni Durc fosse preceduto da un'apposita verifica ispettiva; il che, considerato il numero di Durc chiesti e rilasciati, appare difficilmente praticabile.
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